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Cián du Giorgi
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Data di pubblicazione 1 agosto 2023
Liguria

Cián du Giorgi

Tempo di lettura 6 minuti

Questa terra è un museo a cielo aperto: si fanno vini da 2000 anni e le nostre vigne hanno più di 150 anni.

Riccardo Giorgi e Adeline Maillard, nel 2017, hanno abbandonato tutte le loro certezze per dare vita a Cián du Giorgi, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, dove tutto ruota intorno al recupero, alla rinascita e all’alta qualità.

BIANCO / NATURALE / RACCOLTA MANUALE

Un paradiso a gradini.
Una manciata di villaggi di una ripidità improbabile, affacciati sulla costa ligure italiana.
Per raggiungerli, muscoli e polmoni sono messi a dura prova. Sembra quasi che, un passo dopo l’altro, si possa mettere in dubbio il buon senso di chi, un tempo, decise di domare questi terreni scoscesi e aspri. Uomini caparbi, il cui duro lavoro fu sicuramente ricompensato con la vista su un paesaggio unico al mondo, dove la natura selvaggia si fonde e si perde nello scintillio del mare. Sono le Cinque Terre. 

Ciàn du Giorgi - Liguria - Paesaggio - Simona

Siamo qui grazie alla nostra amica Irene de Feo, sommelier: “Prendete la macchina e venite: c’è un produttore che dovete assolutamente conoscere!”. Più che un consiglio, una vera e propria chiamata.

Cian du Giorgi - Liguria - Degustazione - Irene de Feo

A cui non potevamo non rispondere, perché Irene ha la mia completa fiducia e tutto il mio rispetto per le sue opinioni, la sua onestà e la capacità analitica con la quale affronta la vita.
Pensare che ci siamo conosciuti a una cena nel 2021, quando le ho malamente scritto il mio numero di telefono su un tovagliolo, e oggi è la migliore ambasciatrice de La Versione di Gunter.
Se non fosse stato per lei, non avremmo mai assaporato Amante dei Venti e tutta la sapidità marina che regala a ogni sorso.

Amante dei Venti è l’incredibile vino di Cián du Giorgi. Provalo subito per assaporare le stesse emozioni che abbiamo vissuto noi. 

E così, eccoci nel cuore del Parco Nazionale delle Cinque Terre
Dal sagrato della Chiesa della Madonna di San Bernardino il nostro sguardo abbraccia acque scintillanti e villaggi color pastello, che sembrano accumularsi verticalmente sulle rocce. 
Sotto di noi, Corniglia e Vernazza.

Riccardo sbuca sorridente, a braccia aperte, da un vicoletto laterale di questo posto in cui vivono meno di 30 anime.
Un fremito nella sua voce rivela un po' di emozione e forse anche una leggera timidezza, ma non appena prende la parola, Riccardo è un fiume in piena. 

I sogni sono sempre entusiasmanti quando sei un bambino, ma davanti a noi ho un adulto che con gioia e vitalità fanciullesche ci sta raccontando cosa lo abbia spinto a cambiare vita e a lanciarsi in un sogno tanto ambizioso.

“Io e Adeline abbiamo vissuto diversi anni a Bordeaux, dove io lavoravo in qualità di enologo presso importanti Châteaux, mentre lei era occupata nel campo del marketing. Sempre vinicolo, ovviamente. Sono stati anni ricchi di soddisfazioni” – sospira – “ma per noi non era abbastanza: era un sogno, ma non era il nostro.”

È euforico e visibilmente emozionato.
“Stavo fisicamente male. Ogni volta che tornavo in Francia dopo essere stato qui, ci mettevo almeno due settimane per digerire il nervoso. Lo stato di trascuratezza di molti vigneti secolari delle Cinque Terre era inconcepibile per chi, come me, ha impiegato forze fisiche e mentali per rimettere in forza numerosi vigneti abbandonati in giro per l’Europa. Tantissimo potenziale che non veniva valorizzato e che piano piano andava scomparendo sotto la macchia.”

Finché, una mattina del 2017, Riccardo Giorgi e Adeline Maillard sono a fare trekking a Riomaggiore. Sembra un giorno come tanti altri, e invece il destino si rivela all’improvviso davanti ai loro occhi: un cartello con scritto VIGNA IN VENDITA.
“Una volta messo piede in quel vigneto, non ho capito più nulla e ho perso il controllo.”

A distanza di un mese acquistano un altro terreno sopra Vernazza, per un totale di un ettaro.

Ciàn du Giorgi - Liguria - Riccardo Giorgi - Gunter - Simona - Vigne
Ciàn du Giorgi - Liguria - Vigne

“Non rimpiango nulla. Siamo partiti dalla Francia armati solo delle mie forbici e nel 2018 abbiamo dato vita a Cián du Giorgi, nel dialetto locale “terrazzamento di Giorgi”, dove tutto ruota intorno al recupero, alla rinascita e all’alta qualità.”

Seguiamo Riccardo tra i vicoli di San Bernardino fino a fermarci davanti alla porta verde della sua cantina.
Come un bambino che mostra la propria cameretta agli amici, ci invita a entrare in questa
piccola stanza antica, vissuta, le cui pareti per decenni hanno protetto uve e botti.

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“Il vino lo facciamo in vigna. È lì che scegliamo le uve con una cura quasi maniacale.”
Barrique, Clayver, tini in acciaio e anfore sono incastrati intorno a noi per sfruttare ogni centimetro della cantina. 
Ogni microzona del vigneto è raccolta e vinificata separatamente. Riccardo e Adeline sono severissimi con il loro prodotti e puntano alla totale conversione in biodinamico nell’arco dei prossimi 7 anni. 

È impossibile descrivere a parole l’entusiasmo e il coinvolgimento con il quale questa coppia racconta il proprio lavoro e la propria passione.

L’amore e la dedizione verso queste terre sono percepibili dal loro semplice tono di voce.

Ciàn du Giorgi - Liguria - Cantina
Ciàn du Giorgi - Liguria - Cantina
Ciàn du Giorgi - Liguria - Cantina
Ciàn du Giorgi - Liguria - Cantina

Adeline, armata di fascia, prende in braccio loro figlio Lino, il primo bambino nato a San Bernardino dopo 37 anni, e insieme ci avviamo verso le vigne di Riomaggiore.

La Valtellina ci aveva sorpreso, le Azzorre ci avevano impressionato ma le Cinque Terre ci lasciano a bocca aperta.
“Signori non sporgetevi, mani all’interno del telaio, schiena dritta e buon viaggio.”
Il trenino si inerpica su questi pendii mentre io e Simona non smettiamo di ridere. Riomaggiore sotto di noi toglie il fiato e si mostra in tutto il suo incanto.
Saliamo, saliamo, saliamo ancora e non ci fermiamo fino a quando il fianco della montagna sembra essere perpendicolare al mare.
Mette le vertigini.

Ci sono voluti tre anni per ripulire il vigneto dalla macchia mediterranea che lo aveva invaso. Riccardo e Adeline, soli con le proprie forze, hanno riportato alla luce viti piantate più di cento anni fa, alcune prefillossera e a piede franco*.
Vitigni abbandonati, testimoni di un’altra epoca. Oltre al Vermentino trovano vitigni ancestrali e autoctoni come Bosco, Albarola, Ruzzese, Scimiscià e Bonamico.
Prima lottano con la macchia, poi risanano i muri a secco, che con il tempo erano crollati, e poi finalmente intervengono sulle vigne. Un lavoro gigantesco e quasi impensabile, che solo il tono divenuto più serio di Riccardo riesce a enfatizzare.
Basti pensare che le pietre utilizzate per risanare i muri a secco possono essere trasportate solamente in elicottero. Un servizio i cui costi di solo trasporto toccano cifre da capogiro.

*Con piede franco si intendono i vitigni non innestati, le cui radici e il cui fusto sono di un’unica pianta. Oggi in Europa ne rimangono solo alcuni rari esemplari, sopravvissuti alla filossera, un afide della vite.

“Questa terra è un museo a cielo aperto. Da più 2000 anni si fanno vini alle Cinque Terre e qui abbiamo vigne di oltre 150 anni.”


Quella di Riccardo e Adeline è una lotta continua: contro l’erosione, contro gli animali, contro l’usura delle strutture e contro la fragilità della natura. 
Ecco perché i vini di Cián du Giorgi sono unici e per essere compresi devono essere ascoltati.

Si meritano un assaggio speciale: in una mano il calice e, nell’altra, una foto delle vigne, per poter davvero capire il lavoro che si cela dietro a ogni etichetta.

Con le mani affondate nell’erba e il blu del mare negli occhi, ci facciamo guidare da Riccardo.
“La vera follia è stata iniziare questo progetto senza avere idea di quale sarebbe stato il gusto del vino.”

Cián du Giorgi - Liguria - Vigna
Cián du Giorgi - Liguria - Vigna - Simona - Gunter
Cián du Giorgi - Liguria - Vigna - Simona - Gunter - Riccardo Giorgi
Cián du Giorgi - Liguria - Vigna - Simona - Gunter - Riccardo Giorgi
Cián du Giorgi - Liguria - Vigna - Simona - Gunter - Riccardo Giorgi
Cián du Giorgi - Liguria - Vigna

Delle bottiglie che assaggiamo notiamo immediatamente le etichette.
Dipinte dall’artista gallese Susie Barrow, rappresentano l’anima di ciascun vino. 
Susie le ha create assaggiando il vino nel proprio vigneto di provenienza e prelevando campioni di terreno, di legno, di materia vegetale e di fecce di vino per ottenere i pigmenti necessari.
Ogni etichetta è un’anticipazione delle sensazioni che emana ciascun vino.
Sensazioni che, finalmente, stiamo per provare anche noi.

Cián du Giorgi - Liguria - Degustazione
Cián du Giorgi - Liguria - Degustazione

Amante dei Venti 2021 è un Cinque Terre di altitudine e da invecchiamento, prodotto nel vigneto sopra Vernazza. Esprime freschezza, acidità, eleganza, finezza. La sapidità del mare non invadente mostra un vino che non è da aperitivo ma piuttosto da sorseggiare quando ci si vuole rilassare. 
Parte timido nel bicchiere e poi piano piano si apre. Non va bevuto ghiacciato perché deve avere modo di sprigionare tutta la sua identità.
Un inizio vegetale con erbe aromatiche e di campo che muta poi sul minerale e sul sapido.

Cián du Giorgi - Liguria - Amante dei venti - Vino bianco

Riccardo e Irene iniziano una danza verbale, ipnotica. Sentirli parlare dell’evoluzione che il vino sta avendo nel bicchiere basterebbe per convincere chiunque a ordinarne una scorta. Uno spettacolo coinvolgente, che ci guida nella scoperta di sfaccettature deliziose di un bianco che cambia minuto dopo minuto
In questo vino eccezionale, prodotto in sole 800 bottiglie, “Si sente la croccantezza del mare e del vento.” 

Cian du Giorgi - Liguria - Degustazione - Amante dei venti
Cian du Giorgi - Liguria - Degustazione - Amante dei venti

Amante del Sole 2021*, prodotto nel vigneto sopra Riomaggiore con le varietà Bosco, Ruzzese e Albarola. Sono tutti vini 100% naturali ma di precisione. Questo è il gusto che si trovava 100 anni fa quando si entrava in cantina. 
Riccardo ha riportato alla vita sapori che rischiavano di essere dimenticati e le sue radici sono profonde all’interno di questo vino, che è sapido, minerale, complesso e fa 10 mesi di macerazione. Un bianco unico, che non fa pensare alle Cinque Terre ma che orgogliosamente esprime la sua personalissima identità, distante dalle altre realtà del territorio. 
Questo vino rappresenta l’anima di Riccardo e Adeline.

*Per assaggiarlo dovrai avere un po’ di pazienza: questo vino sarà disponibile tra qualche mese.

Cian du Giorgi - Liguria - Degustazione - Amante del sole
Cian du Giorgi - Liguria - Degustazione - Amante del sole
Cian du Giorgi - Liguria - Amante del sole

Azzurro 2021 è l’unico vino che fa solo acciaio e poca macerazione. Nasce dalle varietà di uve Bosco, Albarola e Vermentino, che crescono nella valle di San Bernardino. Questa vallata, più riparata e fresca, ha un carattere meno estremo e regala dunque vini con le stesse caratteristiche. 
Al naso ha profumi di sassi, di mirto con piccole note esotiche e di macchia mediterranea. Il mare e le erbe selvatiche hanno una spiccata presenza e riportano subito alla mente l’aria che si respira alle Cinque Terre.

Cian du Giorgi - Liguria - Azzurro

Come immaginavo, e come sempre, Irene aveva ragione: dovevo assolutamente venire a conoscere Cián du Giorgi, Riccardo, Adeline e Lino. 

La loro contagiosa energia e il loro ottimismo sono un’ispirazione per chiunque voglia provare a rincorrere il proprio sogno. 

“Autentici” può forse sembrare una parola inflazionata, ma è davvero l’unica che possa racchiudere l’essenza e lo spirito di questa coppia di pionieri.

Prima di rientrare, seduto su un muretto con la vista su Riomaggiore e sulle ripide scogliere che lo incorniciamo, un calice di Amante dei Venti in una mano e il sole sul viso, mi accorgo della bellezza di questo istante unico e irripetibile e di quando io sia fortunato a poterlo assaporare nel più totale silenzio. 

Cian du Giorgi - Liguria - Azzurro

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